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Dubai sotto l’acqua: colpa del cloud seeding?

Le piogge torrenziali che hanno sommerso Dubai il 15 e 16 aprile hanno lasciato una scia di devastazione e dibattiti. Mentre molte fonti puntano il dito verso il cloud seeding come causa principale, la realtà è molto più complessa di quanto possa sembrare.

L’evento record

Con 150-250 mm di pioggia in sole 24 ore, l’alluvione di Dubai rappresenta il peggiore evento meteorologico almeno dal 1949. Una cifra che supera di gran lunga la media annuale di 94,7 mm di pioggia sull’aeroporto internazionale di Dubai. Le conseguenze sono state immediate e gravi: strade allagate, trasporti interrotti, case e attività commerciali sommerse.

La Verità Sul Cloud Seeding

Mentre alcuni puntano il dito verso il cloud seeding come causa di questo disastro, i dati raccolti dal Centro nazionale di Meteorologia degli Emirati Arabi Uniti (NCM) smentiscono questa teoria. Omar Al Yazeedi, vice direttore generale del NCM, ha chiarito che non sono state condotte operazioni di cloud seeding durante l’evento meteorologico in questione. Il cloud seeding mira a influenzare le precipitazioni prima che avvengano, non durante un forte temporale. È un processo che non crea nuvole, ma facilita i processi naturali che portano alla pioggia, utilizzando particelle di sali naturali per condensare l’umidità già presente nell’aria.

Il ruolo del riscaldamento globale

Mentre il cloud seeding non ha causato l’alluvione di Dubai, il riscaldamento globale ha sicuramente giocato un ruolo significativo nell’intensificare gli effetti delle precipitazioni. Ogni grado in più della temperatura dell’aria permette all’atmosfera di trattenere il 7% in più di umidità, aumentando il potenziale per piogge più intense e frequenti. In un clima più freddo, l’evento potrebbe comunque essere avvenuto, ma sarebbe stato meno estremo e dannoso.

Conclusioni

L’alluvione di Dubai è un chiaro segnale dei cambiamenti climatici in corso e della necessità di adattare le infrastrutture per far fronte a eventi meteorologici sempre più estremi. È importante guardare oltre le spiegazioni superficiali e comprendere la complessità dei fenomeni meteorologici e climatici. Mentre il cloud seeding può essere un utile strumento per gestire le risorse idriche in aree aride come Dubai, non è la causa di eventi meteorologici estremi come questo.

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