Fotovoltaico e dichiarazione dei redditi: come funziona?
Dal 2025 lo Scambio sul Posto non sarà più attivabile per i nuovi impianti fotovoltaici, con chiusura progressiva delle convenzioni esistenti entro il 2027. Fino ad allora, per gli impianti fino a 20 kW a uso privato, i contributi del GSE restano esenti da tassazione e da dichiarazione IRPEF. Per impianti superiori o energia venduta su mercato o con Ritiro Dedicato, i proventi vanno dichiarati come redditi diversi. Attive invece le detrazioni fiscali al 50% e Superbonus.
📉 Addio Scambio sul Posto: come procedere?
Dal 2025 lo Scambio sul Posto va ufficialmente in pensione. La normativa prevede l’ultima data utile per l’accesso al 29 maggio 2025 e il termine per inviare la domanda al 26 settembre 2025. Chi già lo utilizza potrà continuare fino a scadenza naturale, mentre per i nuovi impianti si aprono le strade del Ritiro Dedicato, delle Comunità Energetiche Rinnovabili e dell’autoconsumo con accumulo. Si chiude una fase storica per il fotovoltaico italiano, ma se ne apre una più moderna e vantaggiosa.
Contributi CER nei comuni fino a 50 mila abitanti
Approvato il nuovo DM Modifica CACER 2025, che aggiorna le regole e gli incentivi per Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo collettivo. Tra le novità: aumento del contributo anticipato al 30%, allargamento ai Comuni sotto i 50.000 abitanti e nuove scadenze per i lavori. Le modifiche valgono anche per i progetti già presentati.
Perché installare un impianto fotovoltaico in primavera?
La primavera è il momento perfetto per installare un impianto fotovoltaico. Le giornate più lunghe e soleggiate, le temperature miti e gli incentivi attivi rendono questa stagione ideale per avviare un progetto di energia solare. Tra i vantaggi: massima produzione energetica, accesso a detrazioni fiscali e la possibilità di prepararsi ai consumi estivi riducendo i costi in bolletta.
Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia: il punto
A oggi in Italia sono attive solo 212 Comunità Energetiche Rinnovabili su un target PNRR di 1.730 MW entro il 2026. Nonostante gli incentivi, burocrazia e limiti normativi frenano la crescita. Il Mezzogiorno guida lo sviluppo, ma serve un’azione decisa per colmare il divario tra obiettivi e realtà.
Rinnovabili e paesaggio possono convivere?
Uno studio condotto da Althesys, in collaborazione con European Climate Foundation, dimostra che l’impatto delle energie rinnovabili – fotovoltaico ed eolico – sul territorio italiano è modesto. Attualmente, solo lo 0,15% della superficie agricola è occupata da impianti, e soluzioni come l’agrivoltaico e il recupero di aree dismesse possono minimizzare ulteriormente l’occupazione di suolo. Con una pianificazione consapevole e tecnologie innovative, è possibile armonizzare la transizione energetica con la tutela del paesaggio, garantendo uno sviluppo sostenibile per il futuro.
Il nuovo parco Fotovoltaico da Record
Fiumicino segna un nuovo record nella sostenibilità inaugurando il parco fotovoltaico aeroportuale più grande d’Europa. Progettato da Aeroporti di Roma e realizzato con Enel X e Circet, l’impianto copre 340.000 m² con 55.000 pannelli, generando 32 GWh annui e riducendo 11.000 tonnellate di CO2. Entro il 2030, il progetto raggiungerà una capacità di 60 MWp, affermando Fiumicino come modello di innovazione green per il settore dei trasporti.
Trump e i passi indietro sull’ambiente
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è stato segnato dalla firma di numerosi ordini esecutivi, che ribaltano le politiche climatiche ed energetiche di Biden. Tra le principali decisioni: l'uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, la promozione dei combustibili fossili con la dichiarazione di un’“emergenza energetica nazionale”, il blocco dei nuovi parchi eolici offshore, il ritiro di fondi dall’Inflation Reduction Act e la cancellazione degli standard sulle emissioni dei veicoli. Queste misure rappresentano un’inversione di marcia che potrebbe compromettere gli sforzi globali contro il cambiamento climatico.
Sai a cosa serve lo Scambio sul Posto?
Lo Scambio sul Posto è un meccanismo gestito dal GSE che permette ai possessori di impianti fotovoltaici di utilizzare la rete elettrica come un sistema di immagazzinamento virtuale. L'energia prodotta e non consumata viene immessa nella rete, generando un credito energetico che può essere utilizzato in momenti di maggiore fabbisogno. Questo sistema garantisce vantaggi economici, come la riduzione della bolletta energetica, e ambientali, promuovendo l'utilizzo di fonti rinnovabili. L'articolo spiega nel dettaglio come funziona il meccanismo, come viene calcolato il contributo, chi può accedervi e come richiedere il servizio, offrendo anche un esempio pratico. Inoltre, analizza le tempistiche dei pagamenti, il ruolo del GSE e le prospettive future dello Scambio sul Posto, attualmente previsto fino al 2024.
L’impianto si può usare subito dopo l’installazione?
L'allaccio di un impianto fotovoltaico alla rete elettrica è il passaggio finale per iniziare a produrre e utilizzare energia solare. Scopri il processo, le tempistiche e l'importanza di affidarsi a professionisti per una connessione rapida e sicura.
Conosci le ecomafie? In Italia un illecito ogni 18 minuti
In Italia, le ecomafie rappresentano una minaccia persistente per l'ambiente, con un illecito accertato ogni 18 minuti negli ultimi 30 anni. Dal 1992 al 2023, si sono registrati oltre 900mila reati ambientali, concentrati soprattutto nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). Le attività più colpite sono il ciclo del cemento e quello dei rifiuti, con un giro d’affari stimato di quasi 260 miliardi di euro. Nonostante i progressi, come la legge sugli ecoreati del 2015, il fenomeno resta una grave minaccia che richiede interventi normativi e strategici più incisivi.
Neve dimezzata in Italia: sulle Alpi -50% in 100 anni
Uno studio condotto dall’Università di Trento e dall’Eurac Research di Bolzano ha rilevato che, negli ultimi 100 anni, il manto nevoso sulle Alpi italiane si è ridotto del 50% sui versanti meridionali e del 34% complessivamente. Il riscaldamento globale, con un aumento di 0,15°C per decennio, è la causa principale di questa perdita, che si concentra soprattutto sotto i 2000 metri di quota. La neve, fondamentale come riserva idrica e per l’ecosistema alpino, è sempre più scarsa, con conseguenze significative per l’ambiente e le risorse idriche.