Il percorso di sviluppo e incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Italia compie un nuovo passo avanti. È stato infatti firmato e trasmesso alla Corte dei Conti il DM Modifica CACER, il decreto di aggiornamento delle regole e degli incentivi dedicati alle configurazioni di autoconsumo collettivo e diffuso. Un provvedimento atteso da mesi dal settore e che introduce novità importanti, soprattutto in vista del pieno utilizzo dei fondi PNRR destinati alle energie rinnovabili locali.
Un ampliamento significativo della platea dei beneficiari
La modifica più rilevante riguarda l’ampliamento della platea dei Comuni che potranno beneficiare del contributo in conto capitale del 40% sui costi ammissibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici e infrastrutture energetiche di Comunità. Se, fino ad oggi, il contributo era riservato esclusivamente ai Comuni con meno di 5.000 abitanti, il nuovo DM alza il limite a 50.000 abitanti, includendo così molti più territori e centri urbani di piccole e medie dimensioni.
Questo cambiamento è strategico per incentivare la nascita di CER in zone finora escluse, rendendo più accessibile e sostenibile l’autoproduzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili in tutto il Paese, non solo nelle aree più marginali. Un modo concreto per accelerare la transizione energetica, contrastare la povertà energetica e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.
Nuove scadenze e tempistiche operative
Il nuovo decreto definisce anche scadenze precise per la realizzazione degli impianti: i lavori dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026, mentre l’entrata in esercizio degli impianti dovrà avvenire entro ventiquattro mesi dalla conclusione dei lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027.
Queste tempistiche chiare permettono ai soggetti proponenti e ai Comuni di pianificare con maggiore certezza le attività di sviluppo degli impianti e di gestione degli incentivi, rendendo il percorso più trasparente ed efficace. Anche per il GSE, che gestisce i contributi, sarà più semplice verificare il rispetto dei cronoprogrammi e allocare le risorse residue sui progetti effettivamente cantierabili.
Anticipo del contributo più consistente
Un’altra importante novità riguarda l’anticipazione del contributo PNRR. Mentre prima il soggetto beneficiario poteva richiedere un anticipo fino al 10% dell’importo, con il nuovo decreto questa quota sale al 30%.
Un aggiornamento decisivo per favorire la liquidità delle iniziative, specie in contesti territoriali e per soggetti che fanno fatica ad anticipare i costi delle opere. L’erogazione della quota a saldo rimane subordinata alla conclusione dei lavori e alla presentazione della documentazione finale, ma con un anticipo più consistente è più facile avviare i cantieri e sostenere le spese iniziali.
Le nuove definizioni e modalità operative
Il DM Modifica CACER introduce ufficialmente anche la definizione di “Data di completamento dei lavori”, fondamentale per stabilire i termini di erogazione degli incentivi e per la corretta rendicontazione dei progetti. Questa data viene intesa come la conclusione della costruzione dell’impianto rinnovabile e delle eventuali opere connesse richieste dal gestore di rete, e dovrà essere formalmente comunicata al gestore secondo quanto previsto dal Testo Integrato delle Connessioni Attive (TICA).
Un dettaglio tecnico, certo, ma essenziale per uniformare le procedure e consentire una gestione omogenea dei contributi su tutto il territorio nazionale.
Una misura retroattiva e inclusiva
Una delle notizie più positive riguarda l’applicazione retroattiva di queste nuove disposizioni. Il DM specifica infatti che le novità introdotte valgono anche per i progetti già presentati prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. Questo significa che tutti i soggetti che hanno avviato iter di richiesta di incentivo con le vecchie regole potranno beneficiare del nuovo anticipo al 30% e della nuova soglia demografica, ampliando di fatto le possibilità di accesso e migliorando la sostenibilità finanziaria dei progetti in corso.
Perché queste modifiche sono importanti?
Come ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin:
“Crediamo fortemente nelle Comunità Energetiche come strumento per fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili. Con questo intervento normativo rafforziamo un percorso volto ad aumentare i benefici ambientali, economici e sociali per le famiglie italiane”.
Il potenziamento del sistema di incentivi per le CER va infatti nella direzione di rendere più semplice, inclusivo ed economicamente sostenibile il modello dell’autoconsumo collettivo, una delle leve strategiche per raggiungere gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione al 2030 e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.
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