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Fotovoltaico e dichiarazione dei redditi: come funziona?

Negli ultimi anni il fotovoltaico domestico ha conosciuto una forte diffusione, sostenuto da incentivi e forme di valorizzazione come il meccanismo di Scambio sul Posto (SSP). Questo sistema, ormai prossimo alla definitiva dismissione secondo il D.Lgs. 199/2021 e la Delibera ARERA 78/2025, ha permesso a migliaia di utenti di compensare l’energia elettrica immessa e prelevata dalla rete, generando un contributo economico gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).Un aspetto spesso trascurato riguarda però la gestione fiscale di questi contributi, soprattutto in sede di dichiarazione dei redditi. Vediamo allora, in modo dettagliato e aggiornato, come funziona oggi e cosa accadrà con il superamento dello Scambio sul Posto.

📌 Cosa succede ai proventi dello Scambio sul Posto?


Per gli utenti privati non titolari di partita IVA, i contributi riconosciuti dal GSE per lo Scambio sul Posto non costituiscono reddito imponibile ai fini IRPEF, se riferiti ad impianti con potenza nominale fino a 20 kW destinati ad usi privati o condominiali. Questo è chiarito dall’Agenzia delle Entrate con Risoluzione 84/E del 10 aprile 2006 e confermato nelle guide fiscali più recenti.
➡️ Non vanno quindi dichiarati nel Modello 730 o nel Modello Redditi PF se il fotovoltaico è installato su immobili a uso abitativo e non si svolge attività commerciale.

📌 E se l’impianto è più grande o l’energia è venduta?


Se invece l’impianto supera i 20 kW o l’energia prodotta viene ceduta con contratto di ritiro dedicato o su mercato libero, i proventi derivanti dalla vendita di energia diventano reddito imponibile, rientrando tra i redditi diversi o di impresa (se prodotto nell’ambito di un’attività economica).
In questo caso, vanno dichiarati nel quadro RL del Modello Redditi o nel quadro D del 730 se derivanti da attività occasionale.

📌 Cosa cambia con la fine dello Scambio sul Posto?


Dal 29 maggio 2025 non sarà più possibile stipulare nuove convenzioni di Scambio sul Posto, mentre le esistenti si estingueranno progressivamente al raggiungimento del 15° anno o comunque entro il 31 dicembre 2027.
Le alternative saranno:

Autoconsumo con accumulo;

Adesione a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER);

Ritiro dedicato (RID) tramite GSE.

👉 Il Ritiro Dedicato, a differenza del SSP, prevede che l’energia immessa in rete venga valorizzata a un prezzo unitario e liquidata periodicamente. In questo caso, i ricavi vanno dichiarati ai fini fiscali se superano determinate soglie o se si tratta di impianti superiori ai 20 kW.

📌 Le detrazioni fiscali per il fotovoltaico rimangono attive?


Sì. Le detrazioni fiscali al 50% per il fotovoltaico residenziale e per i sistemi di accumulo restano pienamente valide, a prescindere dal meccanismo di cessione o scambio scelto.
Nel caso in cui si usufruisca del Superbonus 110% (fino a fine 2025 per le villette unifamiliari che rispettano i limiti ISEE o al 2026 per condomìni e zone svantaggiate), le regole fiscali cambiano leggermente e non è possibile accedere contemporaneamente al meccanismo di SSP o RID.

📌 Dichiarazione dei redditi: a cosa fare attenzione nel 2025


In vista della dichiarazione dei redditi 2025 per i redditi 2024:
✅ Se il tuo impianto ha potenza ≤20 kW e non vendi energia, nessun importo SSP va dichiarato.
✅ Se l’impianto è superiore a 20 kW, o se vendi energia con RID o altro canale, devi inserirlo nella dichiarazione sotto forma di reddito diverso.
✅ Se hai usufruito di detrazioni fiscali (50% o Superbonus), puoi riportare regolarmente le rate annuali detraibili indicate nei certificati trasmessi dal fornitore o dall’impresa.

📌 Conclusioni

Con la fine dello Scambio sul Posto si chiude una fase storica per il fotovoltaico residenziale italiano. Tuttavia, le opportunità non mancano, grazie ai nuovi modelli di autoconsumo, alle Comunità Energetiche Rinnovabili e ai sistemi di accumulo.

A livello fiscale, il meccanismo SSP ha rappresentato una forma di compensazione non imponibile per i piccoli impianti domestici, e chi ha ancora una convenzione attiva potrà continuare a beneficiarne alle stesse condizioni fino alla naturale scadenza.

Per il futuro sarà importante tenere d’occhio il trattamento fiscale dei nuovi sistemi di valorizzazione dell’energia prodotta e immessa in rete.

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