Copertina: ripresa installazione precedente – copyright NEG
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L’efficienza energetica è ormai al centro del dibattito pubblico e della politica in Europa, e l’Italia ne è un esempio lampante.
Secondo recenti dati emersi da Casa.it, autorevole portale nel settore immobiliare, un’ampia porzione degli immobili italiani non risponde ai requisiti di efficienza energetica stabiliti dall’Unione Europea.
Questa problematica ha enormi ripercussioni, sia dal punto di vista ambientale che economico.
Una crisi energetica emergente
Gli obiettivi stabiliti dalla direttiva UE sull’efficienza energetica sono chiari: entro il 2030, tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E e entro il 2033 la classe D.
Tuttavia, una recente analisi sugli annunci di trilocali tra 80 e 100 mq su Casa.it evidenzia un quadro preoccupante: un massiccio 75% delle abitazioni si colloca nelle classi energetiche da G a E, con una preponderanza del 55% in classe G.
A contrasto, solo il 12% degli immobili rientra nella ambita classe A.
La bassa efficienza energetica ha un impatto diretto sulle spese delle famiglie italiane. Un’abitazione non efficiente necessita di più energia per garantire un ambiente confortevole, alimentando così la domanda energetica e portando a costi più elevati per le bollette.
Il prezzo dell’energia in Italia
A marzo 2023, l’Italia ha guadagnato il triste primato di Paese con i costi energetici più alti al mondo.
Con un prezzo di $0,56 per kilowattora, si distingue nettamente rispetto a nazioni come Francia e Stati Uniti, dove i prezzi sono quasi un terzo.
Questa differenza è principalmente dovuta al fatto che l’Italia importa la maggior parte della sua energia, essendo povera di risorse come petrolio e gas naturale.
Questa dipendenza la rende particolarmente vulnerabile alle variazioni dei prezzi internazionali, specialmente in momenti di crisi come quello recente legato al conflitto in Ucraina.
A complicare ulteriormente la situazione, il mercato energetico italiano ha sofferto di eccessiva regolamentazione e scarsa concorrenza.
La via d’uscita: il fotovoltaico
Di fronte a questa crisi, c’è una soluzione che merita considerazione: il fotovoltaico. Investire in un impianto fotovoltaico di qualità, e ancor meglio se integrato con un sistema di accumulo, può rappresentare la chiave per abbattere i costi energetici.
Non solo, potrebbe spingere l’Italia verso un futuro energetico più sostenibile e meno dipendente dalle importazioni.
Il fotovoltaico non solo contribuisce a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, ma garantisce anche un ritorno sull’investimento a lungo termine.
Con la crescente consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica, è il momento ideale per gli italiani di considerare seriamente il fotovoltaico come una soluzione vincente per il futuro energetico del Paese.
Noi di NEG cerchiamo di aiutare in questo, proponendo soluzioni anche a tasso zero per l’installazione di impianti fotovoltaici.
Se siamo riusciti a catturare il tuo interesse, ti invitiamo a consultare gli altri articoli del nostro blog. Sono ugualmente interessanti!
#WEARENEXTECOGENERATION