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Fotovoltaico Spaziale: fantascienza o realtà?

Tempo di lettura | 2 min.

Introduzione all’Innovazione Spaziale


Le potenzialità dell’energia solare nello spazio hanno appena fatto un significativo balzo in avanti grazie ai recenti esperimenti condotti da un team di ricercatori provenienti dalle Università di Surrey e Swansea nel Regno Unito.

Dopo un periodo di test durato sei anni, molto oltre la durata prevista di un anno, si aprono nuove prospettive per l’energia fotovoltaica spaziale.

Il Potenziale del Tellururo di Cadmio


L’obiettivo? Creare impianti fotovoltaici nello spazio capaci di inviare energia sulla Terra. Un’idea una volta considerata fantascientifica, che oggi trova sempre più solide fondamenta scientifiche.

La sperimentazione ha visto l’uso di celle solari al tellururo di cadmio (CdTe), un materiale scelto per le sue caratteristiche di leggerezza e convenienza economica, nonostante alcune criticità legate alla sua tossicità.

Un Test Superato con Successo


Le celle a film sottile al CdTe offrono potenze specifiche notevoli e costi per watt estremamente competitivi, soprattutto se paragonati alle tradizionali celle in silicio cristallino.

Tuttavia, un interrogativo significativo pendeva su questa tecnologia: avrebbe resistito all’ambiente spaziale ostile?

La Missione AlSAT-1N e i Risultati Incoraggianti


Per verificare la tenuta delle celle, il team di ricerca ha depositato il CdTe su vetro ultrasottile qualificato per l’uso spaziale, producendo quattro prototipi di celle solari.

Questi prototipi sono stati poi integrati nel carico utile sperimentale di un CubeSat chiamato AlSAT-1N, parte di una missione collaborativa tra l’Agenzia Spaziale Algerina (ASAL) e la British Space Agency, lanciato in orbita il 26 settembre 2016.

Il Futuro delle Centrali Solari Spaziali


I risultati sono stati incoraggianti: le celle non solo hanno resistito alle condizioni estreme dello spazio, ma hanno dimostrato una resilienza straordinaria alle radiazioni ionizzanti e alle variazioni termiche.

Questo successo potrebbe essere il preludio alla realizzazione di grandi impianti fotovoltaici spaziali che, con un costo ridotto, potrebbero trasmettere energia pulita alla Terra.

Conclusione: Verso un’Efficienza Energetica Spaziale e Terrestre


Il professor Craig Underwood dell’Università del Surrey ha espresso grande soddisfazione per i risultati, affermando che ora abbiamo la prova concreta che la tecnologia può operare affidabilmente in orbita.

Queste ricerche aprono una nuova frontiera nell’utilizzo di energie rinnovabili e potrebbero essere una soluzione al crescente fabbisogno energetico globale.

Inoltre, l’investimento in tecnologie fotovoltaiche di qualità, terrestri e spaziali, diventa sempre più strategico per l’efficienza energetica e la sostenibilità.

Il successo delle celle solari spaziali al tellururo di cadmio è una scintilla di speranza per un futuro energetico rinnovabile e sostenibile.

La ricerca continua, e il cielo non è più il limite.

Con la crescente consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica, è il momento ideale per gli italiani di considerare seriamente il fotovoltaico come una soluzione vincente per il futuro energetico del Paese.

Noi di NEG cerchiamo di aiutare in questo, proponendo soluzioni anche a tasso zero per l’installazione di impianti fotovoltaici.

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