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Impianti fotovoltaici e scambio sul posto: cosa succede?

A partire dal 2024 lo scambio sul posto cesserà anche per gli impianti già esistenti e al suo posto subentrerà il Ritiro Dedicato.
Come affrontare la transizione? Ecco cosa c’è da sapere.

Per chi già non lo sapesse, lo scambio sul posto è una pratica che permette di immettere l’eventuale energia prodotta in eccesso dall’impianto nella rete elettrica, per poi usufruirne nei momenti in cui la domanda supera la produzione.
Per maggiori informazioni e scoprire come funziona, clicca qui per leggere il nostro articolo dedicato.

Negli ultimi anni questo servizio è stato scelto da molti proprietari di impianti, siccome permetteva di avere una vera e propria “batteria” virtuale, potendo cedere e recuperare l’energia in qualsiasi momento senza aver bisogno di un sistema di accumulo vero e proprio.

Tuttavia, con l’abolizione di questa formula, diventa necessario anche per chi già aveva un impianto studiare altre forme per poter vendere o sfruttare al meglio l’energia prodotta.
Vediamo alcune di queste:

1. Ritiro Dedicato

La prima soluzione alternativa allo Scambio sul Posto è il Ritiro Dedicato, ossia una modalità semplificata per la vendita dell’energia elettrica attiva dal 2008.
Con questa formula l’energia prodotta viene ceduta al GSE, che la paga sulla base del Prezzo Minimo Garantito.

Dal sito dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente)[1] è possibile verificare che il Prezzo Minimo Garantito per il 2023 è pari a  4,4 centesimi di Euro per kWh, mentre il prezzo medio dell’energia è oggi pari a 16 centesimi (4 volte più alto)[2].

Le modalità attraverso cui viene pagata l’energia venduta con il Ritiro dedicato sono due:

  • Prezzo Minimo garantito: è un prezzo minimo che viene stabilito da ARERA a inizio anno, un pò come quello che abbiamo riportato poco sopra.
  • Prezzo Zonale Orario: prezzo che varia per ora e per giorno;

Per questa ragione l’autoconsumo dell’energia prodotta è da considerarsi sempre prioritario rispetto alla vendita, a maggior ragione considerando che il guadagno proveniente dal Ritiro Dedicato costituisce reddito, e deve quindi essere incluso nella Dichiarazione dei Redditi!

2. Autoconsumo Collettivo e Comunità Energetiche

Altre opzioni molto discusse negli ultimi mesi sono l’autoconsumo collettivo e le Comunità Energetiche.

L’Autoconsumo Collettivo è un gruppo di due o più consumatori e produttori di energia rinnovabile nel medesimo edificio che condividono l’energia tra loro.

Le Comunità Energetiche similmente sono un gruppo di privati, enti e imprese che costituiscono una forma giuridica per la condivisione di energia.

Per quanto queste opzioni siano in teoria estremamente efficienti, nella pratica la realizzazione non è così semplice.

Nel caso dell’Autoconsumo Collettivo, se nell’edificio non sono presenti locali commerciali la maggior parte dell’energia sarà richiesta durante la mattina o la sera, vista l’assenza dei membri famigliari durante il giorno.

Una comunità energetica è un soggetto giuridico che:

  • si basa su partecipazione volontaria e aperta ed è controllato da membri che si trovano nei pressi degli impianti di produzione di energia appartenenti alla comunità in questione;
  • è composta da persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali che vogliono fornire benefici ambientali, sociali o economici a livello della comunità.

Ci sono dei requisiti da soddisfare:

  • gli impianti devono essere nuovi, alimentati da fonti rinnovabili e devono avere (singolarmente) una potenza massima di 200 kW. Devono inoltre essere connessi alla rete elettrica attraverso la stessa cabina di trasformazione di media/bassa tensione da cui la comunità energetica preleva anche l’energia di rete.

L’energia elettrica prodotta da queste comunità vanta di benefici da parte del GSE e si ha la possibilità di rendere remunerativo l’investimento fatto.

Infatti si sa che il costo di un impianto privato può essere alto, quindi la possibilità di poter dividere anche le spese di installazione è un grosso vantaggio.

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