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Piano Transizione 5.0: ecco il decreto

L’Italia fa un grande salto verso la sostenibilità con l’introduzione del piano Transizione 5.0, un’iniziativa che mira a facilitare la transizione delle imprese italiane verso una maggiore digitalizzazione e decarbonizzazione. Con un fondo di 4,3 miliardi di euro disponibili fino al 2025, il decreto attuativo del piano offre una serie di incentivi mirati e requisiti specifici che le aziende devono soddisfare per accedere ai benefici.

Requisiti di ammissibilità e criteri di investimento

Gli investimenti ammissibili devono mirare a una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3%. Se l’investimento riguarda miglioramenti nei processi produttivi, la riduzione dei consumi energetici non deve essere inferiore al 5%.

Dettagli sugli incentivi

Le agevolazioni fiscali sono strutturate come segue, in base all’ammontare dell’investimento:

  • Fino al 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • Fino al 15% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro.
  • Fino al 5% per investimenti superiori ai 10 milioni di euro, con un limite massimo dell’agevolazione fissato a 50 milioni di euro per beneficiario all’anno.

Gli incentivi sono disponibili per i progetti avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. È importante notare che per essere considerati completati entro il 2025, i progetti devono aver effettuato l’ultimo investimento entro il 30 aprile 2025, e aver versato almeno il 50% dell’investimento totale entro il 31 dicembre 2024.

Limiti di spesa per le energie rinnovabili

Il decreto specifica anche i tetti di spesa ammissibili per tipo di fonte energetica e taglia dell’impianto:

  • Fotovoltaico:
    • 780 €/kW per impianti tra 0,6 e 1 MW.
    • 820 €/kW per impianti tra 0,2 e 0,6 MW.
    • 940 €/kW per impianti tra 20 e 200 kW.
    • 1.170 €/kW per impianti sotto i 20 kW.
  • Eolico:
    • 1.080 €/kW per impianti tra 0,6 e 1 MW.
    • 1.280 €/kW per impianti tra 0,2 e 0,6 MW.
    • 2.160 €/kW per impianti tra 20 e 200 kW.
    • 2.640 €/kW per impianti sotto i 20 kW.

Per i sistemi di accumulo energetico, le spese ammissibili possono raggiungere fino a 900 €/kWh per l’acquisto e l’installazione.

Nuove deroghe per le imprese energivore

Il decreto apre le porte alle imprese energivore, escludendo le attività direttamente connesse ai combustibili fossili, eccetto in casi dove l’uso di questi sia “temporaneo e tecnicamente inevitabile” per una transizione verso operazioni non basate su combustibili fossili. Inoltre, sono ammissibili le imprese soggette al mercato del carbonio europeo, a patto che i loro progetti non aumentino direttamente i consumi energetici.

Conclusione

Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane di investire in tecnologie e pratiche sostenibili. Con requisiti chiaramente definiti e generosi incentivi finanziari, il decreto attuativo promette di essere un catalizzatore potente per l’innovazione verde nel panorama industriale italiano.

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